Pomezia, coltivavano cannabis: tutti liberi. All’inizio di Luglio di quest’anno, i Carabinieri della Compagnia di Pomezia avevano colto in flagranza di reato undici persone, intente a coltivare cannabis in due piantagioni nascoste nella zona industriale di Pomezia.
I Carabinieri sequestrarono 3750 piante di cannabis, assieme a complessi e costosi sistemi di irrigazione, illuminazione ed aerazione che servivano appunto per la crescita di quest’ultime.
Non solo: in casa di uno degli arrestati trovarono anche proventi delle attività di spaccio. Per gli undici arrestati dunque scattò il regime di custodia cautelare in carcere.
A quel punto tutti gli avvocati difensori hanno intrapreso la linea comune di richiesta del rito abbreviato. Come risultato hanno ottenuto un regime sanzionatorio contenuto al di sotto dei due anni con conseguente pena sospesa.
In Italia infatti qualora la condanna dell’imputato non superi i due anni di reclusione viene sospesa l’esecuzione della stessa per cinque anni (in caso di delitti) o per due anni (in caso di contravvenzioni). Al termine di questo periodo di sospensione, se il soggetto non ha commesso un altro delitto o contravvenzione della stessa indole, il reato si estingue e, quindi, non ha luogo l’esecuzione della condanna neppure per quel che concerne le pene accessorie.
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