Revoca della delibera 32/2021 relativa alla “proposta di istituzione dei Monumenti Naturali siti nel Comune di Pomezia“.
La revoca è avvenuta durante l’ultima seduta del Consiglio comunale pometino, andato in scena il 28 dicembre.
COSA PROPONEVA LA DELIBERA 32/2021
La delibera 32/2021 proponeva l’istituzione di Monumenti Naturali per tutelare alcune aree naturali della città.
Le aree naturali interessate dalla delibera, tutte molto lontane tra loro e con caratteristiche molto diverse l’una dall’altra, erano la cava Tacconi, i laghetti di Pratica di Mare, le dune, il bosco del Pigneto e i bacini di Campo Selva.
Tuttavia, la Regione Lazio, guidata dall’allora Governatore Nicola Zingaretti, non ha mai accolto la proposta contenuta nella delibera.
REVOCA DELLA DELIBERA SUI MONUMENTI NATURALI, LE PAROLE DEGLI ASSESSORI ALL’AMBIENTE E ALL’URBANISTICA DEL COMUNE DI POMEZIA
Sulla delibera 32 erano già state espresse delle perplessità in passato, per il fatto che questi territori, che erano stati rappresentati in un unicum, rappresentano invece una realtà piuttosto disarticolata e priva di quella necessaria omogeneità richiesta dalla legge regionale. Per questo abbiamo richiesto il ritiro della delibera
Francesca Vittori, assessore all’Ambiente del Comune di Pomezia.
La Vittori ha inoltre specificato che sarà aperto un tavolo tecnico per capire quali saranno le aree da tutelare (e quindi quelle effettivamente comprese nella dimensione e caratteristica di ecosistema) e quali quelle da destinare ai servizi.
Con il voto del Consiglio si sta riportando all’ordine il modo di governare la città a livello urbanistico, senza le contraddizioni quali connotazioni delle passate amministrazioni, con una mano finti ambientalisti e con l’altra cementificatori senza scrupoli. Il processo per governare in maniera diversa la materia non si è concluso con oggi, ma si è solo iniziato
Roberto Mambelli, assessore all’Urbanistica del Comune di Pomezia.
REVOCA DELLA DELIBERA SUI MONUMENTI NATURALI, LE PAROLE DELL’EX SINDACO DI POMEZIA ZUCCALÀ
Poco più di un mese fa l’assessore regionale Righini, molto vicino alla sindaca, aveva risposto a una mia interrogazione sul tema confermando la validità della procedura e la necessità di istituire il Monumento Naturale per tutelare, conservare e valorizzare le aree indicate dalla delibera che è stata appena revocata. Ciò che è accaduto oggi dimostra ancora una volta che questa maggioranza è mossa solo dalla voglia di cancellare quanto fatto in passato, senza alcuna proposta alternativa e, soprattutto, senza alcuna volontà di tutelare e valorizzare il nostro territorio”
Adriano Zuccalà, ex sindaco di Pomezia e attuale capogruppo M5S in Regione Lazio.
LA DURA NOTA DI WWF ROMA CHE TACCIA DI OSCURANTISMO LA VOTAZIONE SULLA REVOCA DELLA DELIBERA
Da oggi l’ambiente di Pomezia e della regione Lazio è più povero.
Questo voto ha lo scopo dichiarato di annullare la nascita dei Monumenti Naturali e cancellare la tutela ambientale per questi 600 ettari che ritornano ad essere aree senza protezione. Quelli che ancora oggi appaiono come frammenti di campagna romana, vaste piane di bonifica agraria, ecosistemi conservati negli anni, ospitano elementi diffusi di naturalità: siepi e boschi di querce mediterranee e dove è facile trovare le tracce di testuggini, volpi e tassi o poter osservare il volo di rari rapaci come i nibbi, falchi pescatori ed albanelle in costante ricerca delle loro prede. Una ricca biodiversità che viene oggi privata di tutele. Le aree archeologiche, i valori geologici dei geositi, gli ecosistemi di Pomezia tornano ad essere esposti a gravi minacce da un voto che sa di oscurantismo. Il WWF Roma e Area Metropolitana pertanto chiede alla Regione Lazio di terminare comunque l’iter per l’istituzione di Monumento Naturale già avviato, salvaguardando integralmente i confini ed il perimetro delle aree protette così come individuate dalla stessa proposta regionale,