“Una sterminata domenica“, questo il titolo dell’opera prima del regista di Ardea Alain Parroni, scritta in collaborazione con lo sceneggiatore di Pomezia Giulio Pennacchi e presentata all’80° Festival del Cinema di Venezia in questi giorni.
Il film, girato nei mesi di settembre e ottobre dello scorso anno tra Ardea e Aprilia, è prodotto da Fandango, Alcor, Art Me Pictures e Road Movies. Coproduttore d’eccezione il regista tedesco Wim Wenders.
La pellicola uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 14 settembre e, nel frattempo, sarà in gara anche al Toronto Film Festival.
LA TRAMA DI “UNA STERMINATA DOMENICA”
Il film, di genere drammatico, racconta la storia di un triangolo amoroso tra Alex, Brenda e Kevin (Enrico Bassetti, Federica Valentini e Zackary Delmas), tre ragazzi che vivono tra la provincia e il centro di Roma.
Quando Brenda scopre di aspettare un bambino da Alex, i tre ragazzi si ritrovano per la prima volta a confrontarsi con le improvvise responsabilità date da una vita adulta. Alex inizierà a lavorare per un tuttofare della sua zona, mentre Kevin, il terzo incomodo della coppia, è senza un lavoro e intento solo a girovagare. Questa sua grande disponibilità di tempo lo porterà a trascorrere più tempo insieme a Brenda. La gravidanza di quest’ultima, però, metterà a dura prova non solo la loro indipendenza e la loro voglia di libertà, ma anche la loro sofferenza come outsider sociali.
Parroni fa una scelta coraggiosa che consiste nell’abbandonare i modelli narrativi tradizionali, per raccontare una storia di nichilismo e ribellione nell’estrema periferia romana. Il film è un’esperienza quasi puramente sensoriale, visiva e musicale che aspira a diventare il manifesto di una generazione perduta.
Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.
CHI È IL REGISTA DEL FILM ALAIN PARRONI
Alain Parroni, regista e sceneggiatore della pellicola, è nato il 14 febbraio 1992 ad Albano Laziale ed è cresciuto ad Ardea. È diplomato in Arte della Grafica e della Fotografia e, nel corso della sua formazione, ha approfondito anche le tecniche del Cinema d’animazione tradizionale e della VR. Nel 2017, il suo cortometraggio Adavede viene presentato alla 32° Settimana Internazionale della Critica, ottenendo in seguito riconoscimenti in tutto il mondo. Nel 2023 vince il premio Solinas Experimenta Serie mentre lavora come fotografo con alcuni dei più importanti registi italiani.
La mia generazione è una questione di linguaggio. Raccontare la propria realtà nel 2023 è un atto tenero e prepotente che implica affrontare le profonde ambiguità, gli stereotipi e le contraddizioni della società mediatica in cui si è cresciuti. Se vivi in campagna, a trenta chilometri da una delle più antiche città del mondo, sei comunque inondato da pellicole hollywoodiane, pop e anime giapponesi, dalla fotografia di massa, nonché da film di autori sconosciuti, scaricati da server remoti e sottotitolati approssimativamente. Alex, Brenda e Kevin non sono altro che il sogno di un adolescente preoccupato che si addormenta con lo smartphone in mano davanti alla TV accesa a tutto volume.
Alain Parroni commenta così la sua opera prima.