Casa di appuntamenti a Pomezia mascherata da centro massaggi con tanto di docce emozionali, vasche idromassaggio e lettini. Le “dipendenti” però svolgevano anche altre tipologie di “servizi”. Dai 30€ per un massaggio con “l’aggiunta” finale fino ai 200€ per una notte di sesso.
Le ragazze, tutte di nazionalità cinese, erano arrivate in Italia con il sogno di trovare lavoro e farsi una vita. Sono state invece costrette a prostituirsi da chi gestiva il giro di clienti.
A mettere fine al giro d’affari illegale sono stati i carabinieri di piazza Dante. I militari hanno arrestato una 51enne cinese, con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, e un uomo di 43 anni, sempre di nazionalità cinese, che si occupava della gestione della clientela e accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale.
CASA DI APPUNTAMENTI A POMEZIA: 4 IN TOTALE GLI APPARTAMENTI SEQUESTRATI DAI CARABINIERI
I due, oltre l’appartamento di Pomezia, gestivano altri tre appartamenti a luci rosse. In ognuno degli appartamenti c’erano almeno due ragazze che si alternavano con la clientela.
La 51enne è stata trovata e arrestata in un appartamento in via Marsala, a due passi dalla stazione Termini. Un altro appartamento era ubicato tra l’Esquilino e Trastevere, sempre a Roma, mentre l’ultimo a L’Aquila.
I gestori erano soliti pubblicizzare l’attività direttamente su giornali cartacei e su siti di incontri come Bakeka.
L’ARRIVO DEI CARABINIERI E IL SEQUESTRO
Durante l’irruzione nell’appartamento di via Marsala, gli uomini dell’Arma hanno sorpreso un cliente che aveva appena consegnato del denaro alla maitresse cinquantunenne. Lo stesso poi procedeva ad appartarsi con una delle dipendenti.
Oltre l’appartamento, i militari hanno sequestrato 10 telefoni cellulari, contenenti i numeri dei clienti e delle ragazze, e 3.300€ in contanti.
Nell’appartamento c’erano anche sex toys e preservativi, così come rendiconti e documentazione probante.
I carabinieri hanno condotto la donna e l’uomo in carcere, in attesa della convalida. Il tribunale di Roma ha disposto per lui la permanenza in carcere e per lei gli arresti domiciliari.